Picco di scosse nella notte in tutta la zona dei Campi Flegrei, con epicentro a Agnano e Bagnoli, magnitudo bassa.
Nella notte appena trascorsa, la terra ha tremato ancora una volta nei dintorni dei Campi Flegrei, provocando apprensione tra la popolazione locale. Questa mattina, alle 3:47 precisamente, un nuovo terremoto ha fatto sobbalzare i residenti di Agnano, Bagnoli e dei territori circostanti, richiamando l’attenzione sulla persistente instabilità sismica della regione. Secondo i dati forniti dagli strumenti dell’Osservatorio Vesuviano, il sisma ha raggiunto una magnitudo di 2.4 e ha avuto il suo epicentro nell’area dei Pisciarelli, a una profondità di 2,3 chilometri.
I primi dati riscontrati stanotte nei Campi Flegrei
Le autorità competenti, tra cui la sala di Napoli dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), hanno dichiarato che questo evento sismico si inserisce in un “sciame” di terremoti, un fenomeno caratterizzato dalla presenza di una serie di scosse più o meno continue in una specifica area. Solo nella giornata di giovedì, i sismografi hanno rilevato circa 50 eventi tellurici nei Campi Flegrei, la maggior parte dei quali di entità ridotta, con due terremoti che hanno raggiunto una magnitudo massima di 1.4.
Durante la notte, le scosse bradisismiche hanno continuato a verificarsi, mantenendo alta l’agitazione tra i residenti locali. Secondo quanto riportato dall’Osservatorio Vesuviano, si sono contate circa una trentina di scosse, con il picco di intensità registrato alle 3:29, a una profondità di 2.6 chilometri. Questo costante susseguirsi di eventi sismici ha portato le autorità ad adottare misure precauzionali, come dimostrano le recenti prove di evacuazione svolte in una scuola a Bagnoli e i preparativi in corso per una grande esercitazione prevista per il prossimo ottobre.
Questa esercitazione, incentrata sul rischio vulcanico e sismico della regione, prevede l’evacuazione della popolazione e la messa in opera di strutture di accoglienza, tra cui campi tendati. La sua realizzazione è parte di un piano più ampio volto a garantire la sicurezza e la preparazione delle comunità locali di fronte a eventi calamitosi di varia natura.